Matteo Basei

Una collezione di piccoli programmi realizzati a scopo didattico.

Fantascienza una cronologia della letteratura fantascientifica

"Con fantascienza intendo il genere di storie scritte da Jules Verne, H. G. Wells ed Edgar Allan Poe: un'affascinante romanzo intimamente mescolato a dati scientifici e visioni profetiche."

Hugo Gernsback

La mia personale cronologia della letteratura fantascientifica, senza alcuna pretesa di oggettività o completezza. Non vi compaiono libri che non ho ancora avuto modo di leggere, inclusi alcuni che probabilmente prima o poi dovrei leggere, e altri che ho letto, ma avrei tranquillamente potuto fare a meno di leggere.

L'ottocento

Esistono parecchi celebri esempi di horror fantascientifici, da La cosa da un altro mondo di John Campbell ad Alien di Ridley Scott, per citare quelli che ne sono forse i più popolari e longevi rappresentanti. E il legame tra racconto fantascientifico e letteratura dell'orrore si può ritrovare fin dagli albori del genere. Il primo racconto in cui si possono ritrovare tratti fantascientifici, quali la paura verso lo sviluppo tecnologico, la creazione della vita artificiale e il cliché dello scienziato pazzo, è infatti Frankenstein di Mary Shelley del lontano 1818, anche se resta prevalentemente un racconto horror gotico.

Horror gotico è pure il genere a cui bisogna ascrivere molti dei racconti di Edgar Allan Poe, alcuni dei quali si possono però considerare perlomeno in parte di genere fantascientifico, come L'incomparabile avventura di un certo Hans Pfaall del 1835, in cui si narra di un improbabile allunaggio effettuato grazie ad un pallone aerostatico.

È infine con Jules Verne e H. G. Wells che si può effettivamente iniziare a parlare di racconti a carattere prettamente fantascientifico. Nel caso di alcuni raccondi di Verne poi, colmi di considerazioni fisiche e matematiche, si potrebbe iniziare a parlare pure di fantascienza hard, anche se per riferirsi a queste opere delle origini del genere si parla piuttosto di romanzi scientifici, volendo riservare il termine fantascienza per le opere successive. Racconti come Dalla Terra alla Luna e Intorno alla Luna di Verne influenzarono fortemente anche il mondo scientifico, ad esempio sono citati come ispirazione da Oberth, uno dei pionieri dell'astronautica.

Wells dal canto suo rende popolari tematiche, come i viaggi nel tempo o le invasioni aliene, che caratterizzeranno fortemente la fantascienza successiva. La guerra dei mondi del 1897 è forse l'opera più famosa di Wells e sarà riadattata più volte, dal celebre sceneggiato radiofonico di Orson Welles del 1938 al film di Spielberg del 2005.

Per La macchina del tempo del 1895 Wells si ispira ai lavori di Charles Howard Hinton, altro scrittore dell'epoca che anticipa il concetto di spaziotempo tetradimensionale che sarà poi introdotto nel 1908 da Hermann Minkowski nell'ambito della teoria dalla relatività speciale di Einstein. Hinton è il primo ad utilizzare il termine romanzi scientifici e conia anche il termine tesseratto per riferirsi al politopo regolare che in notazione di Schlafli si indica con {4, 3} (e che è tra l'altro protagonista del brillante racconto La casa nuova di Heinlein del 1941).

Hinton scrive anche un racconto intitolato Un episodio su Flatlandia: o come un semplice quadrato scoprì la terza dimensione, ispirato dal romanzo Flatlandia di Edwin Abbott Abbott. Abbott crea un'introduzione divulgativa al concetto matematico di spazio a dimensione arbitraria attraverso un'originale racconto, che al contempo critica le disuguaglianze sociali diventando una sorta di anticipazione dei romanzi distopici del secolo successivo.

1818 Frankenstein Mary Shelley
1833 - 1849 Tutte le storie di fantascienza Edgar Allan Poe
1865 Dalla Terra alla Luna Jules Verne
1870 Intorno alla Luna
1870 Ventimila leghe sotto i mari Jules Verne
1884 Flatlandia Edwin Abbott
1895 La macchina del tempo H. G. Wells
1897 La guerra dei mondi H. G. Wells

La prima metà del novecento

Questo periodo è caratterizzato dalla pubblicazione di moltissimi racconti fantascientifici nelle riviste pulp che andavano molto di moda all'epoca.

Il 5 aprile del 1926 esce il primo numero di Amazing Stories, la prima rivista pulp dedicata unicamante al genere fantascientifico, in cui il direttore Hugo Gernsback (a cui è dedicato il famoso premio Hugo) conia il termine "science fiction" (inizialmente "scientifiction"), citando come riferimenti per il genere i racconti di Poe, Verne e Wells. Un'altra rivista fondamentale dell'epoca è Astounding Science Fiction, diretta da John Campbell. Sia Gernsback che Campbell oltre all'attività editoriale si sono dedicati alla scrittura di diversi racconti che ebbero una grande influenza sugli scrittori del genere.

Molti dei racconti pubblicati su queste riviste sono poi stati rielaborati e ripubblicati in forma di romanzi negli anni successivi (molti dei quali ricadono nel successivo elenco degli anni cinquanta), e questo spiega l'elenco numericamente inferiore che non rende giustizia al fermento dell'epoca. Gli anni quaranta in particolare sono considerati l'epoca d'oro della fantascienza.

Menzione a parte meritano gli scrittori e filosofi Jorge Luis Borges e Olaf Stapledon. Il primo scrive diversi racconti fantastici in cui affronta argomenti legati alla matematica, come il concetto di infinito nel meraviglioso La biblioteca di Babele. Il secondo è autore di racconti di proporzioni epiche (nello spazio con Il costruttore di stelle e nel tempo con Gli ultimi uomini). Tra le tante idee originali, visionarie e a tratti mostruose, destinate ad influenzare la fantascienza a venire, come l'ingegneria genetica, la terraformazione o il transumanesimo, Stapledon partorisce anche quella che sarà poi ripresa dal fisico Freeman Dyson e che prenderà appunto il nome di sfera di Dyson.

Infine nel 1949 Orwell pubblica il suo 1984, il romanzo distopico per eccellenza.

1925 Ralph 124C 41+ Hugo Gernsback
1930 Gli ultimi uomini Olaf Stapledon
1937 Il costruttore di stelle Olaf Stapledon
1944 Finzioni Jorge Luis Borges
1949 1984 George Orwell

Gli anni cinquanta

Autori come Asimov, Clarke e Heinlein, che avevano iniziato la loro carriera scrivendo racconti brevi sotto l'egida di John Campbell, pubblicano in questo decennio alcuni dei loro capolavori.

Isaac Asimov è uno dei più importanti scrittori di fantascienza di sempre, prolificissimo (si stimano circa 500 pubblicazioni). Ha concentrato la sua attività di scrittore di fantascienza negli anni 40 (con i primi racconti pubblicati nelle già citate riviste pulp) e 50 ed è stato anche un divulgatore, scrivendo svariati libri di fisica, chimica e astronomia tra gli anni 60 e 80, per poi tornare alla fantascienza in tarda età. Scrive un certo numero di romanzi più o meno indipendenti, tra i quali cito, un po' per importanza e un po' per gusto personale, La fine dell'eternità, pubblicato nel decennio in questione, e Neanche gli dei, altro capolavoro che rientra in uno degli elenchi successivi e che è considerato la propria migliore opera dall'autore stesso. Ma è in particolare con due cicli che Asimov segna in modo indelebile la storia della fantascienza.

Il ciclo della Fondazione, ispirato dall'opera storica Declino e caduta dell'Impero romano di Edward Gibbon, narra del declino di un impero galattico e dei lunghi anni di caos successivi. È una fantascienza in cui a farla da padrone non sono astronavi e battaglie spaziali, ma politica, economia e religione in una società distribuita in venticinque milioni di mondi. Tra le varie idee che vi compaiono si può ritrovare il primo esempio di ecumenopoli, cioè di città planetaria, il pianeta Trantor, la capitale dell'Impero Galattico (a cui si ispira anche il pianeta Coruscant di Guerre Stellari).

Nel ciclo dei Robot Asimov introduce invece una delle sue invenzioni più conosciute, i robot dotati di cervelli positronici e sottoposti alle tre leggi della robotica. Molti racconti brevi di questa serie sono gialli fantascientifici incentrati sui problemi e le contraddizioni legate al rapporto tra intelligenza artificiale e uomo, tema che verrà ripreso svariate volte nella storia della fantascienza e che diventa sempre più attuale ai giorni nostri.

Una parte essenziale della letteratura fantascientifica, un po' per le sue origini (di cui si è già parlato) e un po' forse perché tale formato è particolarmente adatto ad esporre idee (senza dover per forza imbastire un intero romanzo), è costituita da racconti o romanzi brevi. Tra la moltitudine di raccolte e antologie disponibili per i lettori italiani segnalo Le meraviglie del possibile, edita da Einaudi nel 1959 a cura Sergio Solmi e Carlo Fruttero. Oltre a vari racconti di scrittori già citati, vi compaiono piccole perle come Villaggio incantato del 1950 di A. E. van Vogt, altro importante, ma controverso, scrittore dell'epoca d'oro, I dati disponibili sulla Reazione Worp del 1953, di un altrimenti sconosciuto Lion Miller, e Sentinella del 1954 di Fredric Brown, forse il racconto breve più famoso in assoluto.

1950 Io, robot Isaac Asimov
1951 Preludio allo spazio Arthur C. Clarke
1951 Fondazione Isaac Asimov
1952 Fondazione e Impero
1953 Seconda Fondazione
1953 Fahrenheit 451 Ray Bradbury
1954 Abissi d'acciaio Isaac Asimov
1957 Il sole nudo
1983 I robot dell'alba
1985 I robot e l'Impero
1955 La fine dell'eternità Isaac Asimov
1959 Le meraviglie del possibile Ray Bradbury,
Fredric Brown,
Arthur Clarke,
Robert Heinlein,
A. E. van Vogt,
H. G. Wells,
eccetera.

Gli anni sessanta

La paleoantropologia è una scienza, e Il più grande uomo scimmia del Pleistocene di Lewis è un racconto di paleoantropologia fantastica, quindi ho pensato di iniziare l'elenco con questo originale racconto di fantascienza umoristica, genere in cui si possono collocare anche le altrettanto geniali Cosmicomiche di Calvino.

Tornando ad opere più strettamente legate ai canoni del genere, in questi anni vengono pubblicate due pietre miliari della fantascienza: Dune di Herbert e 2001 odissea nello spazio di Clarke, che avranno una forte influenza su tutta la produzione successiva, anche non di genere e anche al di fuori della letteratura.

Dune nel cinema con il controverso film di Lynch e le svariate altre influenze avute (Star Wars per citare il più famoso) e in ambito videoludico con la serie di videogiochi omonimi che hanno fatto storia. 2001 odissea nello spazio con il capolavoro di Kubrick e l'ispirazione che ha portato a svariati videogiochi (lo storico Elite del 1984 su tutti), per non parlare del ruolo fondamentale avuto nell'immaginario collettivo del viaggio spaziale.

Citiamo infine Solaris dello scrittore polacco Lem, interessante racconto che è stato definito molto appropriatamente come un "dramma epistemologico". Solaris è il classico esempio di opera fantascientifica che, godendo di una meritata fama anche al di fuori degli appassionati del genere, è stata più volte recensita come un'opera dai contenuti che vanno ben oltre la "semplice" fantascienza, cosa che dimostra solamente il fatto che tali recensori non conoscono affatto il genere fantascientifico, o forse ne conoscono solo i risvolti più banali, come i fantasy ad ambientazione futuristica propinati da George Lucas.

1960 Il più grande uomo scimmia del Pleistocene Roy Lewis
1961 Solaris Stanislaw Lem
1962 La svastica sul sole Philip K. Dick
1964 Le cosmicomiche Italo Calvino
1965 Dune Frank Herbert
1969 Messia di Dune
1977 I figli di Dune
1981 L'imperatore-dio di Dune
1984 Gli eretici di Dune
1985 La rifondazione di Dune
1968 2001: odissea nello spazio Arthur C. Clarke

Gli anni settanta

Star Trek è uno dei franchise più importanti della storia della fantascienza, ma sviluppandosi principalmente come serie televisiva non trova spazio in questa storia della narrativa di fantascienza. I libri ambientati nell'universo della serie, pur numerosi, non possono certo dirsi fondamentali per la narrativa di genere.

Colgo invece l'occasione per citare la serie grazie a David Gerrold, che inizia la sua carriera nella seconda metà degli anni 60, scrivendo storie proprio per tale serie televisiva, e ne rimane così affascinato da rielaborarne le idee in una serie di romanzi il cui primo capitolo è l'interessante L'ombra dell'astronave del 1972.

Nello stesso anno esce il già citato Neanche gli dei di Asimov e l'anno successivo Incontro con Rama di Clarke, in cui si immagina il rendez vous con un gigantesco cilindro di O'Neill alieno, costruito da una civiltà talmente avanzata rispetto alla nostra da risultare del tutto incomprensibile e, con buona pace per il nostro ego, del tutto indifferente alla nostra presenza. Entrambi possono essere considerati tra i capolavori di tali autori, a dimostrazione che la vecchia guardia ha ancora molto da dire a vent'anni dall'epoca d'oro e che la narrativa, a differenza della matematica, non è affatto un'attività per giovani (citando l'Apologia di un matematico di Hardy).

Nel 1977 Pohl pubblica La porta dell'infinito, pluripremiato romanzo dall'interessante stile narrativo, nel quale tra due storie, che si alternano per poi convergere nell'epilogo, si inseriscono stralci di pubblicità, annunci e rapporti che riescono ad aumentare l'immersione e il dettaglio e a rendere quindi molto più realistico l'universo immaginario presentato dall'autore. Altra caratteristica interessante del romanzo è la presenza, si potrebbe in un certo senso dire nel ruolo di protagonisti, di veicoli alieni che vengono presentati quasi come artefatti magici, dando al lettore poco attento l'impressione di avere a che fare con descrizioni dal sapore più fantasy che fantascientifico. La cura nei dettagli scientifici che caratterizza il resto dell'opera fa però capire come l'intento sia invece quello di mostrare come potrebbero apparirci tecnologie aliene distantissime da noi, sia tecnologicamente che culturalmente.

1972 L'ombra dell'astronave David Gerrold
1972 Naufragio trasparente James White
1972 Neanche gli dei Isaac Asimov
1973 Incontro con Rama Arthur C. Clarke
1977 La porta dell'infinito Frederik Pohl
1979 Le fontane del paradiso Arthur C. Clarke

Gli anni ottanta

Nel 1979 viene pubblicato il primo romanzo della serie di fantascienza umoristica Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams. Questa serie è caratterizzata da un'ironia british molto acuta e scientificamente colta, che la renderà una delle serie fantascientifiche più citate di sempre, dallo storico Babel Fish di AltaVista alla scritta "Don't panic" presente sul cruscotto del primo autoveicolo che l'uomo abbia mai collocato in orbita eliocentrica.

Nel 1980 esce invece Spedizione Sundiver, primo romanzo ambientato nell'Uplift Universe ideato dall'astronomo David Brin (consulente della NASA e professore di fisica). Con il concetto di elevazione e lo stuolo di bizzarre specie aliene Brin dipinge uno dei più originali affreschi di società galattica della fantascienza.

La guerra contro gli Chtorr di Gerrold è un'altra interessante serie pubblicata in questi anni. Se all'apparenza può sembrare un esempio del classico cliché dell'invasione di alieni orripilanti nasconde in realtà un'elaborata descrizione degli effetti di un'invasione che è prima di tutto biologica e psicologica. In particolare per la descrizione della flora e della fauna aliena Gerrold si affida al biologo Jack Cohen, già collaboratore di altri autori come Larry Niven e Terry Pratchett.

In questi anni nasce inoltre il filone cyberpunk, del quale il Neuromante di William Gibson del 1984 può essere considerato il manifesto, genere destinato a caratterizzare fortemente (forse troppo?) la fantascienza successiva, anche al cinema (Ghost in the Shell, Johnny Mnemonic, Matrix, eccetera).

Nel 1985 il grande astronomo, divulgatore e epistemologo Carl Sagan pubblica il suo unico libro di fantascienza, Contact, da cui è stato tratto anche un bel film nel 1997. La storia prende spunto dal progetto SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), di cui Sagan è uno dei fondatori, e narra del primo contatto, tema ricorrente nella fantascienza, ma in modo realistico e scientifico come si confà ad un personaggio del calibro di Sagan, trattando nel contempo la tematica del contrasto tra scienza e religione, altro tema molto caro all'autore. Nel finale l'autore tratteggia poi uno scenario di stapledoniana memoria, arrivando a proporre un interessante parallelo tra la decodifica dei segnali radio extraterresti e le cifre del Pi greco, in cui si troverebbe "la firma dell'artista".

Nel 1987 Asimov pubblica Destinazione cervello, rifacimento del suo stesso libro Viaggio allucinante del 1966, in cui un sommergibile viene miniaturizzato e inniettato all'interno di un corpo umano. Asimov non era mai stato soddisfatto della sua opera precedente, commisionata come trasposizione letteraria del film omoniomo dello stesso anno (a sua volta tratto da un racconto omonimo di Otto Klement e Jerome Bixby) e ne scrive una seconda versione migliorata dal punto di vista della coerenza scientifica. A questa idea è ispirato anche il film Salto nel Buio del 1987 e probabilmente anche il documentario televisivo La macchina meravigliosa del 1990, ideato e condotto dal grande divulgatore italiano Piero Angela.

Nello stesso anno Iain Banks pubblica Pensa a Fleba, primo capitolo del Ciclo della Cultura, serie di fantascienza utopica in cui compaiono quelli che saranno poi chiamati orbitali di Banks, gigantesche strutture ad anello, dal diametro dell'ordine di milioni di chilometri, la cui superficie interna costituisce un enorme habitat artificiale, provvisto di montagne, mari, foreste e città, e di gravità artificiale grazie alla forza centrifuga generata dalla rotazione dell'anello stesso.

1979 Guida galattica per gli autostoppisti Douglas Adams
1980 Ristorante al termine dell'Universo
1982 La vita, l'universo e tutto quanto
1984 Addio, e grazie per tutto il pesce
1992 Praticamente innocuo
1980 Spedizione Sundiver David Brin
1983 Le maree di Kithrup
1987 I signori di Garth
1983 La guerra contro gli Chtorr David Gerrold
1984 Il ritorno degli Chtorr
1987 Il giorno della vendetta
1983 Terra! Stefano Benni
1985 Contact Carl Sagan
1987 Destinazione cervello Isaac Asimov
1987 Pensa a Fleba Iain Banks

Gli anni novanta

Nel 1989 esce Hyperion, primo capitolo dei Canti di Hyperion di Dan Simmons, che sono quasi una summa di tutta la fantascienza scritta fino ad allora. Il primo libro della tetralogia è il più originale dal punto di vista narrativo e segue la stessa impostazione de I racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucer, con sette pellegrini che raccontano altrettante storie che convergono nel finale. La natura dello Shrike, delle Tombe del Tempo e dei misteriosi pianeti labirinto sono enigmi che non possono non affascinare il lettore, ma è nella quantità di idee che vi sono contenute che questa serie trova il suo vero punto di forza. Nei quattro libri viene trattata praticamente qualsiasi tematica fantascientifica, portandola all'estremo e combinandola con le altre: i viaggi nel tempo (con oggetti e persone per i quali lo scorrere del tempo è differente o a ritroso), la lotta tra l'uomo e le intelligenze artificiali, il ruolo delle religioni nella società, le città planetarie, il teletrasporto, in particolare i portali (alla Stargate, per intenderci), portati anch'essi all'estremo con case multiplanetarie, costituite da stanze che pur disseminate in differenti pianeti vanno a formare un'unica abitazione, e con il fiume Teti, un fiume che scorre lungo tutti i pianeti dell'Egemonia (così si chiama la società multiplanetaria immaginata da Simmons) grazie ad enormi portali che ne collegano i vari tratti. Non mancano poi idee davvero originali, come le astronavi-albero e i crucimorfi.

1989 Hyperion Dan Simmons
1990 La caduta di Hyperion
1995 Endymion
1997 Il risveglio di Endymion
1990 Jurassic Park Michael Crichton
1992 Il rosso di Marte Kim Stanley Robinson
1993 Luce virtuale William Gibson
1995 Le ceneri del paradiso William Shatner
1997 Pace eterna Joe Haldeman

Il primo decennio del nuovo millennio

2006 All Tomorrows C. M. Kosemen